Gandhi disse: “Non vale la pena di avere la libertà se non include la
libertà di commettere errori.” Non aver paura di commettere
errori. Vai fuori. Prendi il volo. Anche se ti bruci, puoi cadere a terra e
iniziare di nuovo. Il maestro Zen Dogen ridendo chiamò la vita “un errore continuo”. Sì, c’è
la paura di apparire malconci, ma più tardi quando rivedrai la tua vita, vorresti esserti trattenuto?
Probabilmente no.
Talvolta, limitiamo la nostra libertà perché pensiamo che ci travolgerà. O pensiamo
di non meritarla. Oppure temiamo che il nostro ego ci porterà fuori strada... Vincoliamo noi stessi dall’essere “troppo liberi.”
Tutti incespicano. Nel ritmo ordinario di vita, vacilliamo e poi impariamo
dalle nostre sofferenze. Talvolta ci preoccupiamo per la nostra tendenza ad
andare oltre, a sognare piani inebrianti per noi stessi, visioni gonfiate del
futuro. Altre volte ci sentiamo inadeguati o indegni. Riconosci queste paure
con gentilezza. Ma non seguirne il consiglio.
(...) Ascolta il tuo cuore, e consulta il tuo corpo e la tua testa. Poi, agisci,
sperimenta, fai un passo, impara, scopri, cresci. Scopri la facilità del fare
errori, fidarsi, fallire, lasciarti portar via da qualcosa più grande di te. (…)
In questo modo impari quella che è chiamata la libertà di imperfezione. Con
questa libertà viene gioia, giocosità, perdono e compassione per te stesso e
per gli altri. Puoi gioire anche degli errori; sono parte del gioco. Tutto quello
che puoi fare è agire con le migliori intenzioni, riconoscendo che non puoi
controllare i risultati. “Non sapere,” una famosa pratica Zen, esprime la
verità della nostra incarnazione umana. Poi, agendo liberamente, cedi il
controllo sul risultato e volentieri lancia il tuo spirito unico nel mistero.
da Freedom to Make Mistakes di Jack Kornfield