domenica 31 marzo 2013

Lettera di Auguri per Pasqua



“ La vita spirituale non consiste nel diventare una persona speciale, ma nello scoprire una grandezza di cuore dentro di noi e in ogni essere. E’ un invito a lasciar cadere le opinioni, i nostri punti di vista, le nostre idee, i nostri pensieri, il nostro intero senso del tempo e di noi stessi, senza mai soffermarsi in nessuna posizione fissa.”

Jack Kornfield, prefazione a Achaan Sumedho, Lasciar andare il fuoco, Ubaldini 1992









 

giovedì 28 marzo 2013

La sofferenza può essere superata


“Non voglio morire senza aver lasciato una testimonianza della mia ferma fede che la sofferenza può essere superata.

Non si tratta di passare oltre, bisogna sottomettersi, non resistere, accogliere il dolore, esserne come sommersi, accettarlo pienamente, farne parte della propria vita.

Nella vita, qualunque cosa venga pienamente accettata subisce poi un mutamento, così la sofferenza deve diventare poi amore, questo è il mistero, questo debbo fare, io debbo da un amore esclusivo risalire a un amore più grande, debbo dare a tutta l’umanità ciò che diedi a lui solo.

E’ uno smarrirsi più completamente, un amare più profondamente, un sentirsi parte della vita, non un estraniarsene.

O vita. Accoglimi, rendimi degna, insegnami.”
 

dai  Diari di Katherine Mansfield (14 ottobre 1888 - 9 gennaio 1923)

 
 
 
 
 
 
 
 

domenica 24 marzo 2013

E' finita l'estate




In Stalker, il film del 1979, il protagonista recita una poesia di Arsenij Tarkovskij, padre del regista Andrej.
Stalker dice allo Scrittore e al Professore che sta guidando alla Zona: -Questo tunnel è un posto orrendo, noi lo chiamiamo tritacarne, ma è peggio di un tritacarne. Quante persone ci sono morte... Il Porcospino ci ha perso il fratello. Era un uomo così sottile, capace.
State a sentire:


Stalker

E' fuggita l'estate,
più nulla rimane.
Si sta bene al sole.
Eppur questo non basta.
Quel che poteva essere
una foglia dalle cinque punte
mi si è posata sulla mano.
Eppur questo non basta.
Ne' il bene ne' il male
sono passati invano,
tutto era chiaro e luminoso.
Eppur questo non basta.
La vita mi prendeva,
sotto l'ala mi proteggeva,
mi salvava, ero davvero fortunato.
Eppur questo non basta.
Non sono bruciate le foglie,
non si sono spezzati i rami...
Il giorno è terso come cristallo.
Eppur questo non basta.
Arsenij Tarkovskij (Elizavetgrad 1907 - Mosca 1989)

sabato 23 marzo 2013

Dialogo tra prepotenza e pazienza


 


Mi sembra sempre di essere altrove, sono concentrato su me stesso e non mi accorgo degli altri. Vorrei essere più vicino, più partecipe, ma non sono capace di rinunciare al mio programma. Si dice "ama il prossimo tuo come te stesso" ma come si fa ad amare sul serio se l'Io prepotente prende il sopravvento? Vivere secondo principi spirituali è una fatica, richiede attenzione e rinunce, ma vivere senza è ancora peggio mi porta alle soglie dell'inferno. 

 

Non insistere sul “non sono capace” perché non c’è un’asticella da superare per arrivare dall’altra parte. Insistere sull’incapacità porterà alla costruzione di un complesso di colpa e di impotenza.
Accogli la sensazione di incapacità, sii capace di essere incapace.  
Se la sensazione di incapacità permane non respingerla fuori dalla porta, non maledirla, così facendo la rafforzi e la costringi a ritornare.

Tu dirai: ma ritorna, comunque. E allora è così, le cose stanno così, è ritornata. E’ ritornata e sto attento alla sua presenza. Questa attenzione, non impaziente, fiduciosa quanto possibile, che è tutta nel presente e non ipoteca il futuro è l’atteggiamento retto quando siamo alle prese con una sensazione di potente incapacità. Un atteggiamento contemplativo, non giudicante, affettuoso.

Rendersi conto che in una specifica situazione avremmo potuto agire, parlare, pensare in maniera meno ego-centrata è già un principio attivo di vita spirituale. E’ un ritornare a casa dall’altrove. Occorre lasciare da parte, per il momento, i comandamenti e i precetti e stare con la massima continuità di cui siamo capaci con la sensazione che è venuta a farci visita. La consapevolezza di questa sensazione rappresenta una interruzione della prepotenza e dell’ignoranza dell’io. In sua presenza non siamo prepotenti né ignoranti. E siamo lontani dall’inferno.
 
 
 
 

mercoledì 20 marzo 2013

L'attenzione per Simone Weil



L'attenzione è la forma più rara e pura di generosità. Pochissimi sono gli spiriti a cui è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono. Sin dalla mia infanzia non desidero altro che riceverne, prima di morire, la rivelazione completa.


da una lettera di Simone Weil a J. Bousquet, ripubblicata in S.Pétrement, La vita di Simone Weil, Adelphi






venerdì 15 marzo 2013

Certezze

 
 
 
 
 

 «Le nostre certezze possono diventare un muro, un carcere che imprigiona lo Spirito Santo. Colui che isola la sua coscienza dal cammino del popolo di Dio non conosce l'allegria dello Spirito Santo che sostiene la speranza. È il rischio che corre la coscienza isolata. Di coloro che dal chiuso mondo delle loro Tarsis si lamentano di tutto o, sentendo la propria identità minacciata, si gettano in battaglie per essere alla fine ancor più autoccupati e autoreferenziali».
dall'intervista di Stefania Falasca al prete argentino Jorge Bergoglio, su 30 giorni, fine del 2007





lunedì 11 marzo 2013

11 marzo 2011 - 11 marzo 2013

 
 
 
 
 
 
 
 
 


 
 
Inchinandoci cerchiamo di accogliere tutto quello che è così com'è nel momento presente.
Il bene fatto. La sofferenza che inaspettatamente è stata raccolta.
Da questa apertura nasce qualcosa.




sabato 9 marzo 2013

Lettera di un vecchio marinaio che ha incontrato le sirene


 
 
Le sirene sono esseri sommessi servizievoli solleciti. Si spostano in piccoli gruppi. Un po' simili a onde leggere non investono o travolgono con la loro irruenza ma ti aleggiano intorno, e per questo sono state rappresentate come creature marine e talvolta alate. Diversamente da quanto tramandato le sirene non sempre cantano, talvolta riproducono musica registrata. In ogni caso è meglio non lasciarsi catturare indulgendo tra le loro note. Ancora peggio è fuggir via in preda alla paura. Le sirene vanno accolte. Quando le hai salutate e riconosciute, dopo qualche ritrosia, si acquietano, le illusioni che offrivano sbiadiscono e prima di scomparire esse stesse lasciano in regalo un fiore di saggezza e di compassione.
Perchè saggezza? Perchè compassione?
Perchè i loro illusionismi ci mettono in contatto con le nostre inclinazioni e tendenze, i nostri limiti, la nostra vulnerabilità, e anche le nostre potenzialità reali. 
 
 
 

mercoledì 6 marzo 2013

Lettera del serpente

Talvolta la rabbia mi prende e mi porta via. Oppure, per sfuggirle mi annullo.

Mi ha aiutato la storia del serpente, in particolare quella frase del Buddha: "Io ti ho detto di non uccidere, ma non di lasciarti fare a pezzi senza neanche mostrare i denti!" Proprio perchè è il contrario di un invito all'inazione, o al prendere alla lettera le indicazioni di qualcun altro. Secondo me è un'esortazione a "liberarci dal conosciuto", dalle nostre ossessioni e dalle credenze che ci rendono impotenti.

Oggi finalmente ho risposto alle angherie di una persona che si diverte a perseguitarmi e a ferirmi. Non pensavo di riuscirci, e invece ce l'ho fatta, non mi sono lasciata prendere dalla rabbia che poi mi offusca la mente. A volte mi capita di non avere "mezze misure": o sono dominata dalla rabbia o sopprimo le mie emozioni e le mie energie.

Mi rendo conto che è una difesa, forse ho paura della reazione di chi mi sta di fronte, che sia una persona a me cara, o una persona che sto conoscendo, e per questo a volte penso di essere nel torto, di essere troppo intollerante o irruenta e mi lascio invadere dai sensi di colpa.

Troppo facilmente sono travolta dagli eventi, ho paura di reagire in maniera eccessiva o di starci male...
Rifletto sulle vie di fuga, che a volte intraprendo, poi ritorno a casa, al "centro"...

E' un fluire di sensazioni, percezioni, emozioni, a volte sento le vibrazioni negative che mi circondano e lascio che mi attraversino... Mi sveglio di notte sentendomene assalita... Mi dico che è così, queste sensazioni spariranno, lasceranno il posto ad altre, piacevoli, spiacevoli..
E' un continuo fluire..


domenica 3 marzo 2013

Sirene






ma il cuore non molla

non ci vuole stare

non ne vuole sapere

così salpiamo per nuove

conquiste e all’alba

incontriamo le sirene

che scambiano il veleno

con il miele perché questo

è nella vita del mare

il loro mestiere
 
 
da Mutuazioni e sconnivenze di Michele Colafato, Il Labirinto 2005