In Stalker, il film del 1979, il protagonista recita una poesia di Arsenij Tarkovskij, padre del regista Andrej.
Stalker dice allo Scrittore e al Professore che sta guidando alla Zona: -Questo tunnel è un posto orrendo, noi lo chiamiamo tritacarne, ma è peggio di un tritacarne. Quante persone ci sono morte... Il Porcospino ci ha perso il fratello. Era un uomo così sottile, capace.State a sentire:
E' fuggita l'estate,
più nulla rimane.
Si sta bene al sole.
Eppur questo non basta.
Quel che poteva essere
una foglia dalle cinque punte
mi si è posata sulla mano.
Eppur questo non basta.
una foglia dalle cinque punte
mi si è posata sulla mano.
Eppur questo non basta.
Ne' il bene ne' il male
sono passati invano,
tutto era chiaro e luminoso.
Eppur questo non basta.
sono passati invano,
tutto era chiaro e luminoso.
Eppur questo non basta.
La vita mi prendeva,
sotto l'ala mi proteggeva,
mi salvava, ero davvero fortunato.
Eppur questo non basta.
sotto l'ala mi proteggeva,
mi salvava, ero davvero fortunato.
Eppur questo non basta.
Non sono bruciate le foglie,
non si sono spezzati i rami...
Il giorno è terso come cristallo.
Eppur questo non basta.
non si sono spezzati i rami...
Il giorno è terso come cristallo.
Eppur questo non basta.
Arsenij Tarkovskij (Elizavetgrad 1907 - Mosca 1989)
Incredibile! Proprio questa mattina improvvisamente mi sono fermata a pensare a questa splendida poesia del padre di Tarkovskij, mi sono 'osservata' e ho pensato: "Chissà perchè proprio adesso"...Mi risuonava nella mente "Eppur questo non basta"...Questa sera leggo il blog, e c'è questa poesia...Momento epifanico, telepatia o segno del destino?
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