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giovedì 28 giugno 2018

Non ti arrendere









Non ti arrendere, ancora sei in tempo
per arrivare e cominciare di nuovo,
accettare le tue ombre
seppellire le tue paure
liberare il buon senso,
riprendere il volo.

Non ti arrendere perché la vita è così
Continuare il viaggio
Perseguire i sogni
Sciogliere il tempo
togliere le macerie
e scoperchiare il cielo.

Non ti arrendere, per favore non cedere
malgrado il freddo bruci
malgrado la paura morda
malgrado il sole si nasconda
E taccia il vento
Ancora c’è fuoco nella tua anima
Ancora c’è vita nei tuoi sogni.

Perché la vita è tua
e tuo anche il desiderio
Perché lo hai voluto e perché ti amo
Perché esiste il vino e l’amore,
è vero.
Perché non vi sono ferite che non curi il tempo

Aprire le porte
Togliere i catenacci
Abbandonare le muraglie
Che ti protessero
Vivere la vita e accettare la sfida
Recuperare un sorriso
Provare un canto
Abbassare la guardia e stendere le mani
aprire le ali
e tentare di nuovo
Celebrare la vita e riprendere i cieli.

Non ti arrendere, per favore non cedere
malgrado il freddo bruci
malgrado la paura morda
malgrado il sole tramonti e taccia il vento,
ancora c’è fuoco nella tua anima,
ancora c’è vita nei tuoi sogni,
perché ogni giorno è un nuovo inizio
perché questa è l’ora e il miglior momento
perché non sei sola, perchè io ti amo.









martedì 5 dicembre 2017

Il viaggio di Gandhi









“La vera religione per Gandhi non era una questione di norme e di regole -scrive Judith M. Brown nella biografia che gli ha dedicato- ma un viaggio attraverso le realtà e gli accidenti della vita nel mezzo dei quali il dharma deve essere cercato e costruito. La sola vera guida in questo viaggio era la voce interiore della verità che ogni individuo deve addestrarsi ad ascoltare.” 

Occorre disponibilità e pazienza per fermarsi ad ascoltare e in più addestramento per riconoscere la voce della verità.









giovedì 29 giugno 2017

It has been real




Una volta un amico americano di San Francisco, Kevin, un ragazzo che si manteneva agli studi di linguistica e di lingue facendo il carpentiere e che tra le sue molte abilità e risorse poteva contare uno spiccato entusiasmo per le culture native, mi invitò a un viaggio sul suo pickup, un camioncino con il retro scoperto che gli serviva anche per il lavoro, lungo la California del Nord, l’Oregon e lo stato di Washington.
Di questo viaggio memorabile per la bellezza della costa e della natura, la varietà del paesaggio e il carattere aperto verso tutte le direzioni di luoghi oceanici come Seattle mi colpì e mi resta in particolare il suono di una frase. Ci stavamo accommiatando da sua madre che ci aveva offerto la cena e il letto e Kevin la salutò con questa per me fino ad allora sconosciuta espressione: “It has been real” - il nostro incontro è avvenuto davvero, è stato reale.
Mi sembra un bel saluto e un augurio che dovrebbe accompagnare i nostri passi nella vita.
Augurio di vivere in contatto con la vita che scorre, essere più reali, sentirsi presenti momento per momento per quanti più momenti possiamo.  
Talvolta sembra che abbiamo paura di “essere reali” e ci riduciamo a ripetere schemi di incontro e clichè di presenza che nella loro fugace e distratta ripetitività sono rassicuranti.
Eppure la mente separata dal reale è spesso una mente isolata e impaurita, che giudica, critica, soffre. Può anche collezionare pensieri, esperienze e novità ma resta chiusa in se stessa, e nel proprio collezionismo.

Aprirsi con attenzione a quello che è così com’è rappresenta un momento di significativa trasformazione. L’attenzione crea una spaziosità interiore che non coincide con il conoscere intellettuale o il sapere questo e quello ma origina dall’esserci, dall’avere “abitato” quel luogo, da un contatto reale.





sabato 30 gennaio 2016

Il viaggio





E quando sarai arrivato
alla fine del viaggio
incontrerai te stesso
non un tuo sogno o un ideale
e avrai ripreso confidenza
con  le tue dita e vorrai continuare
a camminare in tua compagnia
per molti altri anni
come fossero un giorno                                      

Quando siamo in uno stato mentale piacevole, in una buona disposizione, possiamo essere portati d’impulso ad arricchire e abbellire il momento presente, e magari troviamo lo slancio poetico, come nei versi che precedono.
Quando invece siamo in uno stato d’animo depresso, abbattuto, ci capita di percepire il momento presente spoglio e disadorno come una condanna e un destino e lo subiamo chiudendoci nel mutismo o costruendo un muro di negatività.
Il viaggio nel reale è fatto di tanti momenti che si susseguono, piacevoli, spiacevoli, neutri. 
“Quello che gradualmente impariamo -dice la Maestra Pema Chӧdrӧn- è di non allontanarci dall’essere completamente presenti. Abbiamo bisogno di addestrarci a questo livello di base perché la sofferenza è molto diffusa nel mondo. Se non ci addestriamo centimetro per centimetro, un momento alla volta, a superare la nostra paura della sofferenza, saremo molto limitati nella nostra capacità di aiuto. Saremo limitati riguardo all’aiutare noi stessi e limitati riguardo agli altri. Perciò cominciamo con noi stessi, così come siamo, qui e ora.”