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domenica 2 aprile 2017

Il senso del presente







“Il presente ha un senso per il suo contenuto, non come ponte verso il futuro. E il suo contenuto è il nostro contenuto nel presente, con il quale viene colmato il nostro vuoto, se sappiamo accoglierlo.”
Dag Hammarskjöld, Tracce di Cammino, p.80 edizioni Qiqajon Comunità di Bose


Dag Hammarskjöld nacque in Svezia nel 1905 e fu segretario generale dell’ONU dal 7 aprile 1953, data della sua elezione, al 1961, anno in cui la sua vita ebbe termine in un incidente aereo a Ndola, nell’attuale Zambia, nel corso di una missione per risolvere la crisi congolese. Tracce di Cammino è il titolo con cui venne pubblicato, postumo, il suo diario. 
In questo blog un precedente post, del 22/02/ 2015, intitolato Dire sì riporta una riflessione di Hammarskjöld tratta dal discorso, “Fede antica in un mondo nuovo”.








domenica 22 febbraio 2015

Dire sì






Ma la spiegazione di come l’uomo debba vivere una vita di servizio attivo verso la società… l’ho trovata negli scritti di quei grandi mistici medievali, per i quali la “sottomissione” è stata la via della realizzazione di sé e che hanno trovato nell’ “onestà della mente” e nell’ “interiorità” la forza di dire a ogni richiesta che i bisogni del prossimo mettevano loro davanti, e di dire a qualsiasi destino la vita avesse in serbo per loro quando hanno risposto alla chiamata del dovere così come l’avevano intesa. L’amore -questa parola così abusata e fraintesa- per loro significava semplicemente un sovrappiù di forza di cui si sentivano interamente colmati quando cominciavano a vivere nell’oblio di sé.

Dag Hammarskjöld, Segretario Generale dell’ONU, 1953-1961, da Fede antica in un mondo nuovo