Ma la spiegazione di come l’uomo debba vivere una vita di servizio
attivo verso la società… l’ho trovata negli scritti di quei grandi mistici
medievali, per i quali la “sottomissione” è stata la via della realizzazione di
sé e che hanno trovato nell’ “onestà della mente” e nell’ “interiorità” la
forza di dire sì a ogni richiesta che
i bisogni del prossimo mettevano loro davanti, e di dire sì a qualsiasi destino la vita avesse in serbo per loro quando
hanno risposto alla chiamata del dovere così come l’avevano intesa. L’amore
-questa parola così abusata e fraintesa- per loro significava semplicemente un sovrappiù
di forza di cui si sentivano interamente colmati quando cominciavano a vivere
nell’oblio di sé.
Dag Hammarskjöld, Segretario Generale dell’ONU,
1953-1961, da Fede antica in un mondo
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