Se
consentiremo con onestà e con coraggio allo tsunami di sofferenza, di
tristezza, di cambiamenti traumatici, di contattarci, con la sua richiesta di
ascolto e di attenzione, invece di piegarne il senso dentro i consueti
riservati dominii fatti di solitarie paure, preoccupazioni e compensazioni, o di
immaginarie vie di fuga, allora, molto spesso da un luogo di silenzio e di
calma, nascerà l’indicazione di quel pensiero, parola, azione, di quel gesto,
nella sua riconoscibile qualità alla nostra portata, che sarà certamente
percepito e accolto come benefico, utile e portatore di pace da noi stessi e
possibilmente da altri.
Nessun commento:
Posta un commento