venerdì 14 ottobre 2016

Una storia zen






Montali, ritiro di autunno, 7-9 ottobre
Vedere durante il ritiro Hinnerk che estirpava erbacce con calma e cura mi ha riportato alla mente i giorni in cui roncola alla mano battagliavo senza tregua contro gli ailanti infestanti il terreno intorno casa contando di potermene liberare una volta per tutte. Quindi, di pensiero in pensiero, mi sono ricordato del racconto della monaca Zen Shundo Aoyama che non riuscendo a tener dietro al ritmo incessante di crescita delle erbacce sul terreno antistante il suo tempio, Muryo-ji, fece ricorso a un diserbante.
foto di Hinnerk Brockmann
“Doveva essere un diserbante potente” –inizia la sua riflessione.
Per molti mesi il terreno restò arido e senza vita, non cresceva niente, nè erbacce, nè muschio, nè altro.
Quella vista intristì Aoyama e la fece pensare alla presunzione umana.
Prese così a pregare le erbacce di ritornare, non importa quanto estenuante potesse poi essere il doverle tirar via a mano: ‹‹Buona Terra. Ritorna presto alla vita e dai vita alle erbacce.››

“Esseri vivi è meraviglioso. Sbocciano i bei fiori e crescono le erbacce perché sono vivi. E’ l’egoismo umano che considera buoni i fiori e cattive le erbacce. La colpa non è loro. Il Maestro Zen Dogen disse: ‹‹Un fiore cade, anche se lo amiamo, e l’erbaccia cresce anche se non l’amiamo.›› Gli uomini sono una seccatura per le piante. Se solo mettessero da parte i criteri egoistici e guardassero attentamente ai fiori e all’erba, si vedrebbe che il cielo e la terra benedicono la vita di ogni fiore e stelo d’erba, e che queste cose sono meravigliose. Così è con gli esseri umani. Poiché vivono gli uomini sperimentano guadagno e perdita, amore e odio, gioia e rabbia, sollievo e dolore. Ciascuna di queste esperienze è un importante utensile nelle nostre insostituibili vite.”






4 commenti:

  1. Ho aspettato pazientemente questo post...è la metafora della mente che distoglie dalle cose semplici le continue rincorse alle cose mondane. Pensieri che si rincorrono senza alcun senso; ecco che estirpare le erbacce dalla mente mi permette di comprendere la routine del Qui e ora.

    Grazie per il post. E buona serata.

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  2. Grazie per questo post che mi riporta con la mente a giorni lontani e pieni di condivisione silenziosa e al profumo dell'erba bagnata del mattino a Montali.
    Grazie per avermi ricordato di ringraziare ...
    Un sentito grazie alle "erbacce della mente e a quelle che crescono felici e non curanti del posto, se sia giusto o se sia sbagliato ...
    Sto imparando ad amare anche le erbacce più ispide, anche quelle con le radici più profonde e ben piantate, quelle che resistono alle intemperie e alla nostra incessante opera di estirpamento ...
    Oggi comprendo l'importanza di accoglierle nella mente senza giudicarle ...
    Spesso le erbacce hanno dei bellissimi steli e bellissimi fiori ... Grazie ...
    Buon qui e ora a tutti ..
    Francesca

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  3. Grazie Michele,
    l'accanimento verso ciò che è "scomodo" ,non ci aiuta
    a liberarcene, ma al contrario dimostra il nostro attaccamento
    che contribuisce a renderci scontenti ...e non ci aiuta a vivere
    bene...
    Un abbraccio
    N.

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