Facciamo gli auguri ai nostri cari, agli amici, anche agli sconosciuti e
agli stranieri, ma nessuno dimentichi di curarsi di sé.
Stamattina ho telefonato a Luigi, con cui condivido l'origine arbërësh, ci siamo scambiati auguri, affetto, benevolenza, e abbiamo concluso con il “ruhu”: cioè prenditi
cura, abbi cura di te, in tutti i sensi, mentale, fisico, emozionale.
Luigi, ha chiosato: “E’ l’unico comandamento!”
Tutto il resto segue a ruota.
Dalla cura, dall’attenzione rivolta a te stesso dipendono la
fiducia, il coraggio, l’energia, la gentilezza, la compassione.
Il non restare chiusi dentro situazioni tossiche, il non aggrapparsi a
illusioni, il non deperire a causa di attaccamenti a opinioni, a parole,
proprie o altrui, a pensieri.
Perciò dico ai lettori, e a tutti: “ruheni”. Abbiate cura di voi stessi: dalla cura di te dipende la cura degli altri, e anch'io prendendomi cura di me stesso mi prenderò cura anche di voi.
Auguri!
Auguri!