I
bambini che aspettavano in silenzio
al
gelo il proprio turno
soli
con il fiato che si addensa
prima
di bruciare come mai fossero stati
sono
fiabe che ti nascondo, quando mi chiedi di restarti accanto
perché
di mostri si popolano i sogni
e
sono storie, oggi
che
a scuola si rileggono quaderni, compiti
incompiuti
ciascuno segnato
da
un giudizio definitivo.
Quanto
sapevano, nei loro corpi interrotti
quel
che tenevano per loro in serbo?
Le
lacrime di Anne, il suo corpo scoperto
vi
rispondono da banco a banco.
Così
più non mi chiedo se nascondere la storia
per
lasciarti ancora credere che nulla
può
impedirti di crescere.
di Marco Caporali, tra massi erratici, Empiria 2013
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