sabato 28 marzo 2015

Da William Blake a Buddha





Andai a Kalimpong a far visita a Dudjom Rinpoche, il capo della scuola Nyingma (di Buddhismo Tibetano), e gli portai i miei problemi con l’LSD, perché avevo avuto molte esperienze orribili. Ogni volta che prendevo un acido o roba psichedelica, ritornavo a “The Sick Rose” (la poesia di Blake), come a qualche mostro venuto per divorarmi da uno spazio esterno. Rinpoche mi diede una buonissima istruzione essenziale, che non ho mai dimenticato. Rigirò la mia mente e rese il mondo sicuro per il mio modo di pensare democratico: «Se vedi qualcosa di spaventoso, non attaccarti ad esso, e se vedi qualcosa di meraviglioso, non attaccarti ad esso.» Questo tagliò il nodo di Gordio che avevo ereditato da esperimenti troppo temerari e non abili con gli psichedelici.

da Allen Ginsberg, The Vomit of a Mad Tyger (An auto-biographical account narrating his spiritual journey from Blake to the Buddha)




 

sabato 21 marzo 2015

I pulcini e la crudeltà degli umani





L’associazione Mercy for Animals ha diffuso un video, girato in Canada, sulla selezione delle galline ovaiole in una azienda. Alcuni membri dell’associazione sotto copertura hanno ripreso le immagini. Vediamo la separazione dei pulcini maschi dalle femmine e dei pulcini sani da quelli feriti: gli animali «scartati» perché «inutili» alla produzione, vengono buttati in un tritatutto o bolliti ancora vivi. Nel mentre si odono gli scherzi e le battute dei lavoratori addetti, insensibili alla sofferenza degli animali straziati.

 

Ritornano alla mente le parole di Sri Nisargadatta Maharaj (già ricordate nel nostro post intitolato I cani di Sarajevo del 15/02/ 2014): “E’ nella natura dell’amore di esprimersi, di affermarsi, di superare le difficoltà. Una volta capito che il mondo è amore in azione, guarderai ad esso in modo diverso. Ma prima deve cambiare la tua attitudine nei confronti della sofferenza. La sofferenza è in primo luogo richiesta di attenzione, che è in se stessa un movimento di amore. Più che felicità, amore vuole crescita, allargamento e approfondimento di coscienza e di essere. (…) Ogni volta che amore viene negato e si permette che la sofferenza si diffonda, la guerra diventa inevitabile. La nostra indifferenza al dolore del nostro vicino porta la sofferenza alla nostra porta.”
"Prima deve cambiare la tua attitudine nei confronti della sofferenza." La sofferenza non può essere regolamentata dalla legge dei pronomi possessivi -la "mia", la "tua", la "nostra", la "loro"- e quando cerchiamo di ricacciare la sofferenza dentro gli steccati dei pronomi possessivi, per tenercene distanti, per controllarla, negando attenzione, "la guerra diventa inevitabile".  Allora "la nostra indifferenza al dolore del nostro vicino porta la sofferenza alla nostra porta", e il nostro vicino è l'essere vivente che chiede attenzione.

 

Ritornano anche le parole incise sulla roccia di uno degli Editti di Asoka che regnò all’incirca dal 273 – 232 a.C. su gran parte del subcontinente indiano: “Dapertutto nei dominii del Re Piyadassi caro agli Dei (nome di Asoka dopo la consacrazione) … il re Piyadassi caro agli Dei ha promosso l’istituzione di due tipi di ospedali: ospedali per gli uomini e ospedali  per gli animali e dove non esistevano erbe salutari per gli uomini e salutari per gli animali, dappertutto ne ha fatto portare e piantare; e dove non crescevano radici e piante da frutto, dappertutto ne ha fatto portare e piantare; e sulle strade ha fatto scavare pozzi e ha fatto piantare alberi per il ristoro degli uomini e degli animali.”  da  Gli editti di Asoka, Adelphi editore, a cura di Giovanni Pugliese Carratelli



sabato 14 marzo 2015

Un insegnamento del Buddha





Quando proviamo disagio vogliamo che questo disagio scompaia subito, e pensiamo di aver capito la lezione. Potremmo aver sì capito ma soltanto intellettualmente.

La fretta di trasformare un’esperienza disagevole nel suo superamento può essere molto forte e fuorviante.

Per prima cosa occorre accogliere e accettare il disagio fino in fondo, stare con il malessere finchè dura, con pazienza. L’esperienza deve essere completa e completamente consapevole. E' bene rilassarsi nell’esperienza così com’è. La fretta di andare oltre è perniciosa perché può portare a perdere l’occasione di approfondire la comprensione e la guarigione.

Ricordiamo che la pazienza va controcorrente perché l’impulso è quello di farla finita con il disagio, di sbarazzarsi dell’ansia, di correre altrove, di cercare un calmante, un palliativo..

Pema Chödrön insegna che ogni momento ci riporta lo stesso quesito: che cosa ci rende la vita più comoda? E la risposta abituale è: avere quello che vogliamo, che i nostri desideri siano soddisfatti... La scelta che ci piace di più non è però la più saggia.
 
 
 

domenica 8 marzo 2015

11 marzo 2011-11 marzo 2015





Mi chiedo perchè

Talvolta mi chiedo

perché non è così.

 

Per secoli e secoli, per miliardi di anni

abbiamo vissuto alla luce del sole

che è così chiara

abbiamo respirato aria

che è così chiara

abbiamo bevuto acqua

che è così chiara

 

Perchè allora

non siamo pervenuti

noi e quello che facciamo

a qualche chiarezza?

Michio Mado (1909-2014)

Poeta giapponese, ha ricevuto il premio internazionale Hans Christian Andersen. Nel periodo successivo alla II^ guerra mondiale, letteralmente tutti i giapponesi di ogni età hanno ascoltato o cantato e conoscono come una persona di famiglia la canzoncina per bambini intitolata Elefantino  (Zōsan), anche se non tutti sanno che i suoi versi sono stati scritti da Mado-san.



domenica 1 marzo 2015

Aggressione ed empatia, per Stephen Hawking






“La debolezza umana che vorrei maggiormente correggere è l’aggressione. Può avere avuto un vantaggio in termini di sopravvivenza ai tempi dell’uomo delle caverne, per avere più cibo, territorio o partner con cui riprodursi, ma adesso minaccia di distruggerci tutti. […] La qualità che vorrei maggiormente lodare è l’empatia. Ci riunisce in uno stato di pace e di amore.”

Stephen Hawking, dal Washington Post