Dice
un antico proverbio latino: Gutta cavat
lapidem non vi, sed saepe cadendo (“la goccia scava la pietra non con la
forza, ma cadendo in continuazione”). Ogni giornata può contenere almeno una
goccia che scava la tua pietra interiore togliendole a poco a poco le dure asperità:
se l’accogli, da puntuto e aguzzo che sei, con quelle punte superbe dell’ego
che ti fanno aspirare a essere chissà chi, e che poi, quando vieni sconfitto,
ti fanno scappare risentito dalla vita, se l’accogli, dicevo, vieni
gradatamente lisciato, levigato, arrotondato, quasi ammorbidito e diventi più
bello. Ricordo la meraviglia suscitata in me dalle rocce della Valcamonica,
levigate dagli elementi atmosferici giorno dopo giorno, anno dopo anno, secolo
dopo secolo, millennio dopo millennio, fino a trasformarsi in quelle
stupefacenti lavagne naturali su cui i camuni migliaia di anni fa poterono
tracciare i loro segni misteriosi. E noi che cosa possiamo fare di più bello
delle nostre esistenze, se non trasformarle in lavagne naturali?
Forse
davvero non c’è nulla di più sensato, alla fine, se non aspirare a essere come
pietra levigata che, a mò di lavagna, accoglie i sensi impressi dalla potenza
superiore della vita, da quella forza immensamente più grande da cui veniamo e
verso cui andiamo, e che non può essere definita con una sola denominazione né con
tutte le denominazioni messe insieme. I segni impressi su di noi possono essere
ferite più o meno profonde il cui unico senso è la passione e il dolore, oppure,
ricombinate creativamente dalla nostra libertà alimentata dalla sapienza,
possono prendere la forma di bianche parole con un messaggio che la nostra vita
trasmette fraternamente ad altre vite.
(...)
Eccoci al punto decisivo: ognuno di noi è, e diventa, ciò che guarda, ciò che desidera, ciò che pensa. In altre parole: la qualità della tua vita interiore, il valore di ciò che sei, la possibilità di sperimentare e di connetterti con il Mistero, dipendono da te, dalle tue scelte. Le grandi autorità spirituali del passato e del presente non lasciano dubbi:
- Siddharta Gautama detto il Buddha: "Qualunque cosa un monaco frequentemente pensi e consideri, quella diventerà l'inclinazione della sua mente".
- Gesù detto il Cristo: "Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore" (Matteo, 6,21).
- Plotino: "Ogni anima è e diventa ciò che guarda".
(...)
Tu diventi ciò di cui ti nutri, ciò di cui ti circondi, ciò che scegli come tua compagnia"
- Siddharta Gautama detto il Buddha: "Qualunque cosa un monaco frequentemente pensi e consideri, quella diventerà l'inclinazione della sua mente".
- Gesù detto il Cristo: "Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore" (Matteo, 6,21).
- Plotino: "Ogni anima è e diventa ciò che guarda".
(...)
Tu diventi ciò di cui ti nutri, ciò di cui ti circondi, ciò che scegli come tua compagnia"
da Vito Mancuso, Il bisogno
di pensare, Garzanti, p.168-171
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