lunedì 14 gennaio 2019

Il seme dell'amarezza











Quanto male fanno le parole non buone, che non nascono dall’attenzione e dalla benevolenza nè dalla fiducia e creano molti equivoci e pregiudizi. Parole intrise di amarezza che lasciano l’amaro in bocca.
Eppure ricordandole spesso siamo presi da una torpida indulgenza nei nostri stessi confronti, come fossimo in diritto di dire certe frasi in nome del fatto che in fondo non ci crediamo veramente, che abbiamo parlato per inerzia, che ci siamo lasciati catturare dal discorso...
Quando poi la sensazione di gravità di quanto abbiamo detto ci colpisce, possiamo scoprire di essere già stati presi dall’urgenza del condono, del fare ammenda, e già inconsapevolmente spinti alla ricerca di meriti o distrazioni che cancellino il nostro disagio.
In questo modo tuttavia sciupiamo una occasione preziosa.
Il seme dell’amarezza può dare buoni frutti ma ha bisogno di essere pienamente accolto e compreso nel suo movimento che nega la realtà.

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