sabato 25 maggio 2019

La candela e la luna









Per i saggi, specie quelli indiani, il mondo visibile non è mai stato l'intera realtà, ma solo una parte.
E nemmeno la parte più importante, dal momento che è mutevole e sempre in balia del distruttivo scorrere del tempo.

Eppure, a volte basta poco per rendersi conto anche del resto.
Tagore, il grande poeta bengalese, lo dice con una semplice similitudine.
Una sera è a bordo di una casa galleggiante sul Gange e al lume di una candela legge un saggio di Benedetto Croce.
Il vento fa spegnere la fiamma e improvvisamente la stanza è invasa dalla luce della luna. E Tagore scrive:

La bellezza era tutta attorno a me,
Ma il lume di una candela ci separava.
Quella piccola luce impediva
Alla bella, grande luce della luna di raggiungermi.

La nostra vita quotidiana è piena di piccole luci che ci impediscono di vederne una più grande.
Il campo della nostra mente si è ristretto in maniera impressionante. Così come si è ristretta la nostra libertà. Quello che facciamo è soprattutto reagire. Reagiamo a quello che ci capita, reagiamo a quello che leggiamo, che vediamo alla TV, a quello che ci viene detto. Reagiamo secondo modelli culturali e sociali prestabiliti. E sempre di più reagiamo automaticamente. Non abbiamo il tempo di fare altro. C'è una strada già tracciata. Procediamo per quella.

da "Un altro giro di giostra" di Tiziano Terzani






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