Siamo
nati nella confusione
e
nella fretta ci agitiamo
siamo irrequieti e sempre in cerca
di
qualcosa di più o di meglio
i
nostri cammelli sono curvi e stanchi
eppure
li sproniamo: una nuova cometa!
una
nuova cometa!
Però i fili che ci tirano avanti
si sciolgono in certi momenti
la polvere che abbiamo alzato ricade
a terra e noi restiamo senza timore
nella nudità dell’attenzione
semplici immobili presenti
in un luogo di agio e beneficio.
da Tieni aperto di
Michele Colafato, Il Labirinto 2012
Capita prima o poi a
tutti gli esseri umani che la stella cometa che abbiamo seguito scompaia, o non
la seguiamo più perché non ci piace dove porta, oppure la meta stessa si rivela
un’illusione.
Ci ritroviamo
bloccati, nel deserto, al buio, nella notte, non sappiamo cosa ci aspetta, e
tutto ciò ci è insopportabile.
La paura di restare
senza meta è terribile.
Il vuoto
che si è spalancato nelle nostre vite non l’avevamo immaginato.
Alcune potenze
nascoste nel nostro profondo, e non necessariamente orientate al
cambiamento, intervengono: la reattività, la consuetudine, l’inerzia, l’orgoglio..
Allora, in fretta e
furia ci inventiamo una nuova stella cometa, oppure ci diciamo che non è
successo niente, la stella cometa che seguivamo è sempre lì, come sempre
splendente, si era solo momentaneamente nascosta al nostro sguardo.
Invece ci stiamo buttando altra polvere negli occhi.
Però, all’ennesimo
tentativo di riaccendere la luce nel cielo in questo modo strano, e incoronarci
Re Magi, può fare capolino in noi il dubbio che stiamo ripetendo noi stessi, ci
stiamo creando un’altra illusione.
E se la meta fosse qui? E se questo e solo questo fosse la meta?
Cominciamo a sentire
allora di non essere costretti a seguire automaticamente i fili che ci tirano,
scopriamo che possiamo restare con i piedi per terra anche se non c’è una stella cometa. Non
abbiamo bisogno per sentirci vivi di torturare i cammelli che cavalchiamo. Scegliamo
amici che forse non ci compiacciono ma che sono stati nel luogo dove ci
troviamo. Recuperiamo coraggio e tranquillità proprio portando l’attenzione
sulla paura, sul senso di abbandono e di solitudine che avvertiamo, facendone
esperienza qui e ora, come si manifestano nel nostro fisico e nella nostra
mente.
E’ un momento
tremendo eppure per la prima volta capiamo di avere o di poter coltivare una
vera possibilità di scelta.
Dobbiamo fare ricorso a tutta la nostra fiducia, intelligenza
e creatività.