sabato 21 settembre 2013

Re Magi





Siamo nati  nella confusione
e nella fretta ci agitiamo
siamo irrequieti e sempre in cerca
di qualcosa di più o di meglio
i nostri cammelli sono curvi e stanchi
eppure li sproniamo: una nuova cometa!
una nuova cometa!

Però i fili che ci tirano avanti
si sciolgono in certi momenti
la polvere che abbiamo alzato ricade
a terra e noi restiamo senza timore
nella nudità dell’attenzione
semplici immobili presenti
in un luogo di agio e beneficio.

da Tieni aperto di Michele Colafato, Il Labirinto 2012



Capita prima o poi a tutti gli esseri umani che la stella cometa che abbiamo seguito scompaia, o non la seguiamo più perché non ci piace dove porta, oppure la meta stessa si rivela un’illusione.
Ci ritroviamo bloccati, nel deserto, al buio, nella notte, non sappiamo cosa ci aspetta, e tutto ciò ci è insopportabile.
La paura di restare senza meta è terribile.
Il vuoto che si è spalancato nelle nostre vite non l’avevamo immaginato.
Alcune potenze nascoste nel nostro profondo, e non necessariamente orientate al cambiamento, intervengono: la reattività, la consuetudine, l’inerzia, l’orgoglio..
Allora, in fretta e furia ci inventiamo una nuova stella cometa, oppure ci diciamo che non è successo niente, la stella cometa che seguivamo è sempre lì, come sempre splendente, si era solo momentaneamente nascosta al nostro sguardo.
Invece ci stiamo buttando altra polvere negli occhi.
Però, all’ennesimo tentativo di riaccendere la luce nel cielo in questo modo strano, e incoronarci Re Magi, può fare capolino in noi il dubbio che stiamo ripetendo noi stessi, ci stiamo creando un’altra illusione. 
E se la meta fosse qui? E se questo e solo questo fosse la meta?
Cominciamo a sentire allora di non essere costretti a seguire automaticamente i fili che ci tirano, scopriamo che possiamo restare con i piedi per terra anche se non c’è una stella cometa. Non abbiamo bisogno per sentirci vivi di torturare i cammelli che cavalchiamo. Scegliamo amici che forse non ci compiacciono ma che sono stati nel luogo dove ci troviamo. Recuperiamo coraggio e tranquillità proprio portando l’attenzione sulla paura, sul senso di abbandono e di solitudine che avvertiamo, facendone esperienza qui e ora, come si manifestano nel nostro fisico e nella nostra mente.
E’ un momento tremendo eppure per la prima volta capiamo di avere o di poter coltivare una vera possibilità di scelta.
Dobbiamo fare ricorso a tutta la nostra fiducia, intelligenza e creatività.
 
 
 
 
 
 

1 commento:

  1. Grazie per queste splendide parole...Riflettevo da un po' sul "senso" della mia meta, che non è più lo stesso di un tempo...E' proprio vero, "la paura di restare senza meta è terribile", ma forse posso ancora scegliere.

    Giovanna

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