sabato 14 settembre 2013

Sintomi di Pace Interiore


Alcuni segni e sintomi di Pace Interiore:

Una tendenza a pensare e agire spontaneamente piuttosto che su paure basate sull'esperienza passata

Un'abilità inconfondibile a godersi ogni momento

Una perdita di interesse a giudicare gli altri

Una perdita di interesse a interpretare le azioni degli altri

Una perdita di interesse al conflitto

Una perdita di abilità a preoccuparsi  (Questo è un sintomo molto serio.)

Frequenti e travolgenti episodi di apprezzamento

Sentimenti di connessione con gli altri e con la natura

Frequenti attacchi di sorriso

Una tendenza crescente a lasciare che le cose accadano piuttosto che a farle accadere

Una accresciuta sensibilità all'amore offerto dagli altri come anche una incontrollabile urgenza a ricambiarlo

(tratto da una Rivista di Omeopatia)


E' utile di tanto in tanto quando siamo depressi o di cattivo umore o disorientati metterci di fronte allo specchio rappresentato da questa lista e guardarci, con franchezza e con fiducia.

13 commenti:

  1. Ecco la mia piccola lista:
    1) Mantenere una disposizione gentile in uno stato mentale e emotivo di profonda confusione.
    2) Sperimentare la confusione e il turbamento con animo accogliente senza scaricarne il disagio su altri.
    3) Riuscire a conoscere dall’interno "la chimica" della compulsione a obiettare e a giustificarsi, e scoprire che questo conoscere è un modo efficace per liberarsi.

    RispondiElimina
  2. La mia pace interiore al momento è molto debole ovvero basta ancora molto poco per perderla.Non riesco a non farmi fregare dagli accadimenti, ci casco me ne accorgo ma continuo, poi mi racconto che ho perso un'altra occasione per essere migliore. Questo in generale,nel particolare però devo riconoscere che sto molto meglio con me stesso ovvero accetto questa condizione e aspetto la prossima occasione per riprovarci, ecco la novità è che sono disponibile al cambiamento, mi alleno per cambiare anche se a volte è faticoso ma ormai ho capito che senza attenzione e fatica non si va lontano. Serene 24 ore

    RispondiElimina

  3. Credo possa essere utile per rafforzare la pace interiore far voto di accettare le cose così come sono. Subirle no - accettarle. Accetto questo disagio anche se è l'ultima cosa che mi serve proprio adesso. Accetto questa conversazione e cerco di essere attento e presente benchè avrei voglia di scappar via a sbrigare una certa faccenda. Accetto questa situazione così poco eccitante ed entusiasmante e ne faccio esperienza piena. Me ne lascio inzuppare. Accetto la stanchezza anche se vorrei andare a mille, accetto di non avere sensazioni travolgenti, accetto di ascoltare invece di interrompere.. Questi atti di accettazione se sono pienamente vissuti nel fisico e nella mente, sono forieri di cambiamento pratico e seminano la pace nell'organismo. Nel fisico intendo, a livello organico, del tremore, della paura, del brivido di depressione, della temperatura corporea, e di quel che vi si associa nella mente. Senza paura. Sostituire l'esperienza diffusa e profonda dell'accettazione ai pensieri alle immagini ai sentimenti e alle interpretazioni riguardanti l'accettazione. E non dimenticarsi di espirare.

    RispondiElimina
  4. Accettare le cose così come sono senza subirle. Ecco una differenza importante anzi credo fondamentale. Mi sembra di accettare le cose quando in realtà le sto subendo e viceversa mi sembra di subirle e invece le accetto. A posteriori, non sempre ma qualche volta, mi accorgo di questo. Mi accorgo che troppo spesso chiudo la porta alle esigenze o compartamenti degli altri per stare ancorato al mio pensiero e quando non posso fare come dico io ecco che subentra la frustrazione del subire con tutte le conseguenze emotive.Poi ci ripenso mi pento e si innescano i sensi di colpa, ecco questo è un meccanismo che conosco fin troppo bene e a cui credo di essere ancora incosciamente e coscientemente ancorato. Mi conforta leggere e capire che una via d'uscita è possibile a patto, credo, che io sia disposto mentalmente ad essere aperto e che sviluppi un minimo di empatia anche e forse soprattutto con chi mi disturba. Serene 24 ore

    RispondiElimina
  5. E poi c'è un'altra considerazione non da poco da fare ovvero quanto e con quale qualità personalmente voglio crescere spiritualmente? Quanto sono disposto a mettermi in gioco per ascoltare e mettere in pratica i suggerimenti che mi arrivano? In questo momento ho paura di rispondere a questi interrogativi perchè sento che dentro di me nasce un contraso che al momento voglio accantonare. Diciamo che esco da questa condizione riducendo il tutto alle 24 ore ovvero proverò a dare il meglio per oggi. Mi sembra una buona via d'uscita. serene 24 ore

    RispondiElimina
  6. Certo l’apertura e l’empatia sono importanti ma non intese in senso “doveristico”: devo aprirmi, devo essere empatico. Questo non ci porta lontano. Usiamo la fiducia. Se abbiamo fiducia in noi stessi o in altri questo ci darà forza. Crediamo nella fiducia. Usiamo la generosità. Jon Kabat-Zinn dice di “usare la generosità come strumento di una profonda auto-osservazione e indagine e anche come iniziazione al dare. Date più di quanto credete di poter dare, fiduciosi di esser più ricchi di quanto pensiate. Celebrate questa ricchezza. Questo è ‘dare regalmente’”. Sentiamo il sapore liberatorio e regale del dare a noi stessi e a chi ci è vicino, in questo c’è fiducia e c’è empatia.

    RispondiElimina
  7. Caro Michele... immagina di dover descrivere un qualsiasi colore a un cieco...dunque immagina in un consesso di ciechi il tentativo di '' raccontarsi '' reciprocamente un colore... Ebbene ravvedo qualcosa di simile nel tuo tentativo di condividere la ricerca del '' colore '' o piuttosto della luce della cosiddetta '' pace interiore '' o della stessa fede.
    Per chi dotato di umano pensiero pace interiore corrisponde a pace mentale
    che a sua volta corrisponde a un perfetto ossimoro : la mente è una agguerrita sentinella , costantemente all' erta e traduce la realtà esclusivamente in linguaggi intellegibili, mentre essere ''raggiunto ''( o credere fermamente di esserlo stato) dalla ? vera luce, costituisce una esperienza che trascende il pensiero pertanto non trasferibile. Peraltro mi chiedo cosa si nasconda nell' ostinazione di socializzare una esperienza che, dono supremo, a tutto risponde e tutto lenisce ma sfortunatamente ben poco ''esportabile ''. In realtà ogni tentativo di condividere la spiegazione dell ' inspiegabile, pur restando il maggior '' passatempo '' dell 'umano pensiero ( molto utile alla letteratura ) a nulla servirebbe non fosse per il potere lenitivo insito nella ricerca stessa e qualche benevolo ( quando non catastrofico ) effetto collaterale nelle relazioni sociali. Per concludere ritengo che tecniche e discipline siano propedeutiche alle scienze ed alle coscienze, nonché ad elevare lo spirito nei confini dell'immanente , mentre una autentica esperienza mistica '' accade '' e non può essere autoindotta...ma...in cosa consiste una autentica esperienza mistica? Michele ti vieto esplicitamente di spiegarmelo!!
    un tuo caro amico che devi scoprire

    RispondiElimina
  8. Carissimo amico, mi hai fatto il dono di questa tua riflessione, che mi accompagna gioioso in questo mattino. E' vero, sfortunatamente "spiegare" viene più facile che "scoprire". Grazie di cuore per questo commento, al cui divieto esplicito mi compiaccio di adeguarmi subito!!! Michele

    RispondiElimina
  9. Caro Michele vorrei chiederti scusa per il tono delle mie osservazioni...che solo rileggendo ho trovato inutilmente polemiche e forse saccenti...in realtà sono stanco di essere ostaggio delle parole...sempre in attesa delle parole perfette ...delle parole salvifiche ...vorrei saper cercare altrove..e nella mia incapacita ho trovato modo di prendermela con il tuo lavoro che stimo e seguo attentamente
    Il tuo caro amico che potresti anche (volendo) scoprire

    RispondiElimina
  10. Carissimo, le tue parole non mi sono sembrate così polemiche o saccenti. Ho trovato utile e tempestiva la tua franchezza che non ci impedisce di comunicare e di scoprirci reciprocamente. Michele

    RispondiElimina
  11. esprimere un sincero grazie per le persone che ci sono state e continuano ad esserci con una presenza sana e amorevole, nonostante tutto. grazie michele.

    RispondiElimina
  12. Ciao cara Mariangela, e grazie per il tuo incoraggiamento e la gentilezza,nonostante tutto, nonostante niente, un abbraccio, Michele

    RispondiElimina
  13. Una volta una visitatrice dall'Inghilterra domandò a Sri Nisargadatta Maharaj: "Quali sono i segni di progresso nella vita spirituale?" E la risposta fu: "Libertà da tutte le ansie; un senso di agio e di gioia; profonda pace interiore e tanta energia all'esterno".

    RispondiElimina