Nel nostro
tempo afflitto dall’ansia e povero di slanci, è forte la spinta a
rifugiarsi dentro l'algido rigore del calcolo costi-ricavi (se faccio tanto, mi dà quanto? se investo in questo o in quello, a quando i frutti dell’investimento?)
e in rapporti di dominio indiscutibili, in cui il dominato deve dare sicurezza contro la paura del fallimento, dell'incertezza e della morte.
Si sente qui e ora con più
forza il valore di essere svegli e interiormente aperti a semplicità, pazienza e compassione.
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