Carissima,
questa mattina mi sono svegliato graziato dalla
consapevolezza di quello che facevo, preparare il caffè, riscaldare il latte,
mettere lo yogurth in tavola, sorridere a chi incontravo nel corso di queste
occupazioni, attento ai movimenti della mente, i pensieri passeggeri, i pensieri
che si ripresentano, fino al momento in cui, avendo salutato chi stava per
uscire, mi sedevo sul cuscino per la meditazione seduta.
Grazie a questo mi sono trovato nello stato
d'animo più propizio per scriverti poche righe che ti possano accompagnare nella tua giornata.
E che iniziano con la condivisione di una semplice
riflessione. Come esseri umani siamo esposti a tante traversìe e a tante gioie,
è mia persuasione che tutto quello che ci può capitare può essere vissuto in
maniera più leggera e tranquilla se ne siamo consapevoli. Se riusciamo a
mantener viva la luce della consapevolezza, e la fiducia in essa, attraverso il tumulto e i
mutamenti, se ci ricongiungiamo con la sensazione di esserci, così come
siamo, questa consapevolezza ci assiste e ci protegge.
Certo, occorre seguirla e averne cura, talvolta arriva
come una grazia, una ispirazione che porta calma e presenza in quello che
facciamo, e sempre si giova della pratica.
C'è una radice comune tra il primo moto dell'attenzione,
da cui nasce la consapevolezza, e l'amore inteso come benevolenza, disposizione
al bene, essere e muoversi nel mondo con tranquillità, con ispirazione, qui e ora, momento dopo momento.
Trova, troviamo, questa radice, affidiamoci con fiducia
alla consapevolezza. E diamole lo spazio e l'apertura
che merita.
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