Lungo tratto in carro nella notte
i tatari alle calcagna ossa rotte
Teofane il Greco serba gli occhi chiusi.
Un lampo di luce improvvisa rischiara
il volto sfatto di orfani vecchie
mugiki.
Ecco, vedi, nascono nel mondo esseri
comuni
che non sanno niente di tutte le cose
dette in prose o poesia
non credono di salvare nessuno
e nessuno li crede grandi nobili
distinti.
Tu non li vedi o li vedi
chiusi in un miserabile cantuccio
vegetativi incatenati e occulti
nelle proprie due opinioni quali che
siano
cocciuti devoti a una sola icona stretti
a una sola idea emozione o pensiero
e se sono obbligati a spiegare balbettano
e arrossiscono per lo sforzo fino alla
cima
dei capelli.
E per questo saresti migliore di loro?
E la loro vita meno importante della
tua?
da Tieni aperto, di M.Colafato, Il Labirinto
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