venerdì 2 ottobre 2015

Andrej Rublëv in viaggio






Lungo tratto in carro nella notte
i tatari alle calcagna ossa rotte
Teofane il Greco serba gli occhi chiusi.
Un lampo di luce improvvisa rischiara
il volto sfatto di orfani vecchie mugiki.

Ecco, vedi, nascono nel mondo esseri comuni
che non sanno niente di tutte le cose
dette in prose o poesia
non credono di salvare nessuno
e nessuno li crede grandi nobili distinti.
Tu non li vedi o li vedi
chiusi in un miserabile cantuccio
vegetativi incatenati e occulti
nelle proprie due opinioni quali che siano
cocciuti devoti a una sola icona stretti
a una sola idea emozione o pensiero
e se sono obbligati a spiegare balbettano
e arrossiscono per lo sforzo fino alla cima
dei capelli.
E per questo saresti migliore di loro?

E la loro vita meno importante della tua?
da Tieni aperto, di M.Colafato, Il Labirinto





Nessun commento:

Posta un commento