Come avvertivo nel post “Il
pennello e la carriola” (29 luglio 2015) ridere di noi stessi, delle situazioni
in cui ci cacciamo, delle nostre illusioni, o presunzioni, ridere delle costruzioni intellettuali
e degli stati mentali in cui ci ingarbugliamo è sempre salutare.
Talvolta lo humour, la
risata, il sorriso segnalano che siamo consapevoli del sorgere di un
condizionamento e disponibili a guardarlo.
Quando ci sentiamo in
bilico e pericolosamente inclini a cedere a uno stato d’animo negativo
ricorriamo con fiducia a una barzelletta non volgare, a una battuta, magari
chiedendo comprensione e amorevole benevolenza ai presenti più giovani...
“Sono sposato da 46 anni e mia moglie e io siamo sulla
stessa lunghezza d’onda. Per esempio nello stesso momento in cui ho ottenuto un
apparecchio acustico, lei ha smesso di borbottare”.
E’ con questa barzelletta,
come riporta Pagine Ebraiche del 9 ottobre scorso, che il rabbino americano Bob
Alper, noto come the funny rabbi, ha
fatto ridere Bergoglio guadagnandosi il titolo di... “consigliere di battute
umoristiche” del papa e vincendo la somma di diecimila dollari che ha devoluto
in beneficenza alla costruzione di case per senzatetto in Etiopia.
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