Talvolta incontriamo una di quelle persone che per un motivo o l’altro
hanno l’acqua alla gola.
Di solito, implicitamente o intenzionalmente, la nostra vita e i nostri
percorsi sono organizzati in modo da restare alla larga da queste persone, ma
non sempre ci riusciamo.
Il nostro stesso lavoro, o la nostra condizione sociale “rispettabile”,
ci tengono lontani dalle loro traiettorie, però possano portare loro da noi.
Ugualmente la nostra inclinazione a “giocare sul sicuro”.
L’ideologia o la morale che professiamo e che avvolge la nostra mente
come un velo ci impedisce programmaticamente di riconoscerli.
Preferiamo chiuderci dentro una identità auto centrata,
il “mio sogno”, con la sua agenda fissa, che mi protegge dagli inconvenienti e
dalle "improvvisate".
Comunque sia, qualche volta ce li ritroviamo davanti.
Quando questo capita vuol dire che ci serve uno scossone, che dobbiamo svegliarci.
Usualmente vediamo sempre e soltanto una parte e crediamo sia il tutto.
Crediamo ciecamente che il mondo che ci siamo costruiti intorno sia la realtà. Vedere
le cose che ignoriamo dischiude o spalanca il nostro orizzonte. Ma se vogliamo
aprirci davvero a quello che di solito non vediamo o evitiamo, abbiamo bisogno di
coraggio e di vivere ogni momento come un momento nuovo.
Secondo Shunryu Suzuki: “Momento dopo momento dobbiamo rinnovare la
nostra vita, non dovremmo restare attaccati alle vecchie idee di cos’è la vita
o di quello che è la nostra concezione della vita. Se restiamo sempre attaccati
a vecchie idee e ripetiamo sempre la stessa cosa, allora siamo prigionieri nel
nostro vecchio modo di vita.”
Inconvenienti e inciampi vengono a ricordarcelo.