sabato 1 giugno 2013

Vetta magnifica






Per sua stessa natura
s’innalza sopra
il garbuglio di fiumi

Non dire
è un mucchio di terra
accumulata

Senza sosta la nebbia dell’alba
la nuvola della sera
la cingono d’ombre

Dalle quattro direzioni
alzi lo sguardo e la vedi
verde ripida e selvaggia
da A Book of Luminous Things, edited by Czeslaw Milosz, Harcourt Brace & Co

“Vetta magnifica”, la poesia di Musō Soseki (1275-1351), monaco buddhista della scuola Rinzai Zen, poeta, calligrafo, disegnatore di giardini e maestro, è introdotta da Czeslaw Milosz:

“E’ sorprendente il grado in cui la montagna appare e riappare nella poesia di varie lingue, cominciando naturalmente con la Bibbia, come una sacra presenza da contemplare. Spesso la sua esistenza indipendente viene opposta agli stati mentali e ai sentimenti dell’essere umano che sono passeggeri.”

E cosa, "per sua stessa natura", si distingue da stati mentali e sentimenti transienti, se non la calma e l'equanimità della consapevolezza non giudicante?

Come la montagna non scaccia via nè sopprime le nuvole e le nebbie, così la consapevolezza non giudicante lascia che sensazioni, pensieri e immagini vengano e vadano senza esserne condizionata. La montagna è una immagine della consapevolezza, ciò che chiamiano "grande mente".

3 commenti:

  1. la contemplazione della vetta in certi momenti nutre gli occhi e basta, altre volte penetra l'anima. Altre volte, ancora lo sguardo è fuggevole, come un lampo a ciel sereno,consapevole dell'inafferrabile bellezza e della momentanea impraticabilità. Eppure si ritenta il cammino... dipende da noi renderlo praticabile, e certamente dipende anche dalla montagna dal suo modo di accogliere i viaggiatori che hanno necessità di attraversarla amorevolmente e che non nutrono nessuna intenzione di deturbarne la bellezza ma esserne parte. La montagna può farsi scolpire senza timore di cadere e perdere la sua estatica vetta.

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  2. Fudo: l'irrevomibile divinita'
    E' lo spirito della perseveranza in qualcosa di cui si e' convinti.

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  3. A volte nella vita ci sono decisioni che vanno prese, possono risultare scomode, possono non piacere, in apparenza le posso vivere come sconfitte ma vanno comunque prese, la strada da percorrere bisogna sceglierla. Rimanere impotente, lasciarsi trasportare dagli eventi in attesa che qualcosa o qualcuno decida per me non serve allunga solo l'agonia del momento. Non posso sapere a priori se la strada scelta è giusta e mi rimetterà in gareggiata ma devo provare altro da ciò che mi sta sprofondando. Anni fa stavo male con me stesso e con gli altri, avevo un problema con l'alcol e cadevo sempre più giù. Sono stato fortunato ho trovato nei gruppi di Alcolisti Anonimi persone che stavano come me e potevano aiutarmi. Oggi oltre ai gruppi ho iniziato a praticare la meditazione, sono fortunato ho trovato persone che stanno come me e possono aiutarmi. Credo che in tutto questo "azione" sia la parola magica ovvero devo scegliere dove andare e impegnarmi per andarci con amore e pazienza. Serene 24 ore

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