domenica 23 giugno 2013

Quiete





Quiete
all'alba.

Quiete
a sera.

Nonostante i giorni rabbiosi               
com’ero felice
quel giorno senza rabbia.

 
 

Da bambini la nostra vita dipende talvolta dall’umore, stati d’animo, disponibilità degli adulti, ma siamo pronti a ritrovare la strada della spensieratezza e a riabbracciare la felicità. Diventando adulti troviamo la strada della rabbia e delle negatività asfaltata dalle nostre inclinazioni e abitudini e possiamo ritrovarci a vivere in uno stato di intossicazione abituale. Eppure, basta un solo giorno di pace interiore per assaporare e riconoscere la felicità, ritornare piccoli, e chi ci sta intorno ne gode come noi stessi.
Così ci ricorda in questa poesia dedicata alla quiete e alla felicità, Jukichi Yagi, un poeta giapponese nato nel 1898 e morto di tubercolosi all’età di soli 29 anni, ancora oggi letto e amato per la capacità dei suoi versi di parlare al cuore dell'esperienza di essere umani e del diventarlo.




1 commento:

  1. A volte e' utile perdersi nell'osservazione. Mi accorgo che se seguo gli spostamenti della mente devo essere cosciente che mi possono portare rabbia e paura.Se invece mi osservo nel momento capisco che non ho nulla per preoccuparmi ora, posso rilassarmi e osservare la vita che mi circonda. Un senso di pace e serenità mi rende partecipe del momento così come un senso di rabbia e paura. L'alternarsi di queste sensazioni pace, rabbia, serenità, paura, mi fanno sentire partecipe delle mie emozioni, accettarle tutte senza scegliere mi avvicina alla mia idea di spiritualità,sento che posso coccolarmi anche nelle difficoltà.Serene 24 ore

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