sabato 17 maggio 2014

Resistenza al cambiamento





Una momentanea consapevolezza.
Ogni libertà, di scelta, di presenza, ogni comprensione, ogni vita realizzata, ogni sensibilità e ogni liberazione possono iniziare da lì. Possiamo esserne grati.
In quel momento emerge, forse come uno stelo d’erba tra gli altri, un ciuffo di finocchio selvatico, un fiore brado, con una puntina di colore, quasi indistinguibile, perchè la vita turbolenta o torpida dei sensi, dei ricordi, delle preoccupazioni sembra avvolgere e confondere tutto nel tutto, uno stelo verde tra gli altri. Una sensazione tra le altre.
E anche bisogna riconoscere che l’essere umano è cocciuto. E’ di dura cervice. Vuole andare avanti per la sua strada, non vuole mollare gli attaccamenti, non presta attenzione che alle sirene.
Ascolta! Occorre che tu sia vigile e attento invece di correre avanti, che ti apra a quella momentanea consapevolezza, a quel filo d'erba, che tu sia fiducioso nel fatto della apparizione, nel fatto che sia lì per comunicare qualcosa. Che cosa è? Non lasciare che la resistenza alla interrogazione, all'ascolto, alla pausa, abbia la meglio, accogli questo arrivo con la sospensione della routine, con il silenzio, con il risveglio.
E’ una sensazione. Di freddo, di caldo, di fastidio, di stanchezza, di torpore, di inquietudine, di insoddisfazione.. Dai un nome a quello che senti. E' resistenza al cambiamento. Accogli anche questa resistenza, trattala bene, non con disprezzo, né con rigore, non con sufficienza. Sii il suo testimone. Ascolta. Dalla momentanea consapevolezza di una resistenza al cambiamento può nascere il cambiamento. Accetta il momento presente. Ricevilo. Resta in contatto con questo che senti fino a quando c'è. Rilassati in questo contatto. Testimonia il sorgere e lo svanire dell'esperienza di attaccamento da cui può iniziare il cambiamento.
"Questa" dice Achaan Sumedho "è la visione profonda che ci libera da ogni forma di illusione".







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