Malebranche
che riconosce nell’attenzione « la preghiera naturale dell’anima» scrive:
«In effetti
questo lavoro dell’attenzione è dapprima grande, e la ricompensa molto
mediocre; e d’altra parte ci si sente a ogni momento sollecitati, incalzati,
agitati dall’immaginazione e dalle passioni, di cui è dolce seguire
l’ispirazione. Tuttavia è una necessità, bisogna invocare la Ragione per
esserne illuminati. Non c’è nessun altra via per ottenere la luce e
l’intelligenza se non il lavoro dell’attenzione. »
Malebranche,
Trattato sulla morale
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