“..molti anni prima ad Amsterdam
mentre visitava una mostra di Rembrandt al Rijkmuseum.. anziché fermarsi davanti
ai capolavori di grandi dimensioni, riprodotti un’infinità di volte, era
rimasto invece a lungo davanti a un piccolo dipinto di forse venti centimetri
per trenta e, a quanto gli sembrava di ricordare, proveniente dalla collezione
di Dublino; dipinto che secondo la didascalia, rappresentava la fuga in Egitto,
ma nel quale lui non riuscì a riconoscere né Maria con Giuseppe, né il bambin
Gesù e nemmeno l’asinello, bensì soltanto in mezzo al nero luccicare delle
tenebre, una minuscola pennellata di fuoco..”
W.G.Sebald, Austerlitz, Adelphi, 2002
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