Questo essere umano è una locanda
Ogni mattina un nuovo arrivo.
Una gioia, una depressione, una meschinità,
Una momentanea consapevolezza arriva
Come un visitatore inaspettato.
Accoglili e intrattienili tutti!
Anche se con loro arrivano in folla i dispiaceri,
Anche se con violenza
Vi portano via tutti i mobili di casa vostra
Trattate ugualmente ogni ospite con rispetto
Potrebbe far spazio in voi
A qualche nuova gioia.
Accogliete sulla porta, con un sorriso
I pensieri cupi, la vergogna, la malizia,
E invitateli a entrare
Siate grati per chiunque arrivi
Perché tutti vi sono stati mandati
Come guide dall’aldilà.
Jelaluddin Rumi (1207-1273)
Leggo la Locanda e mi commuovo.Sono mossa da un sentimento di ristoro e di affrancamento momentaneo al mio essere "locanda" piena di ospiti inattesi e sconosciuti. Le parole mi accompagnano con misura e delicatezza verso una nuova percezione di ospitalità sentita più aperta e disponibile all'accoglienza. E subito si fa strada il sentimento di una nuova aspirazione: che io possa accogliere gli ospiti sconosciuti con un sorriso che ancora stenta a manifestarsi. Stefania
RispondiEliminaLa poesia "la locanda mi è così piaciuta che l'ho trascritta.
RispondiEliminaHo trovato bella e utile l'immagine dell'essere che sulla porta accoglie ogni nuovo visitatore, anche il più inaspettato.
G.