sabato 2 febbraio 2013

Lettera dalla meditazione


E' una scintilla che sprigiona nel contatto tra un desiderio di conoscenza e un disagio, allora magari proviamo a fare un passo in più. C’è sempre un motivo, una qualche mancanza che vogliamo colmare, un qualcosa da capire più a fondo, qualcosa che sfugge, dal punto di vista della comprensione di sè, e c'è un disagio intimo. E nasce la scintilla: forse questa pratica può offrire delle risposte.. Perché poi non abbiamo in quel momento gli strumenti per cercare di migliorare noi stessi e, come dire, se stai bene con te stesso stai bene anche con gli altri, il discorso è quello, quando si vuole cambiare e non sai come cambiare, o almeno io non lo sapevo, allora il fatto che ci possa essere una pratica, che abbraccia tutti gli aspetti della vita quotidiana, tutte le azioni, che ci siano indicazioni su un percorso, mamma mia! Una possibilità concreta, capisci?


Quando comprendiamo che esistono degli strumenti abili per essere in un contatto profondo e continuo con la nostra condizione, che possiamo vivere non separati dalla nostra vita, dalla nostra esperienza, e non siamo condannati alla confusione e all’impotenza, quello è un momento di gioia, stiamo entrando, pur tra mille difficoltà incertezze e fatica, in una dimensione umana, nella completezza della realtà dell’uomo. 
 
 
 

1 commento:

  1. Quando ho capito che c'era la possibilità,attraverso la meditazione,di ampliare e migliorare la conoscenza di me stesso ho approfittato. Ho ascoltato con mente aperta i suggerimenti ed ho provato a praticarla. Anche alcuni anni fa(allora stavo molto male con me stesso) ho avuto la fortuna di avere una mente aperta per ascoltare. Il desiderio di stare bene e una mente aperta sono due requisiti indispensabili,secondo me, per dar seguito alla "scintilla". serene 24 ore. Maurizio

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