Questa mattina esamineremo lo scioglimento dell'Ordine della Stella. Alcuni ne saranno contenti e altri rattristati. Non è un'occasione di allegria nè di tristezza perchè, come spiegherò, è inevitabile.
Ricorderete la storia del diavolo e suo amico che, camminando, vedono un uomo chinarsi, raccogliere qualcosa da terra e metterselo in tasca.
L’amico chiese al diavolo: "Che cosa ha raccolto?".
"Un pezzo di Verità", rispose il diavolo.
"Un brutto affare per te", disse l’amico.
"Per niente!", rispose il diavolo. "Aspetterò che la organizzi!".
Ritengo che la Verità sia una terra senza sentieri e che non si possa raggiungere attraverso nessuna via, nessuna religione nessuna scuola. Questo è il mio punto di vista, e vi aderisco totalmente e incondizionatamente. Poiché la Verità è illimitata, incondizionata, irraggiungibile attraverso qualunque via, non può venire organizzata, e nessuna organizzazione può essere creata per condurre o costringere gli altri lungo un particolare sentiero. Se lo comprendete, vedrete che è impossibile organizzare una "fede". La fede è qualcosa di assolutamente individuale, e non possiamo e non dobbiamo istituzionalizzarla. Se lo facciamo diventa una cosa morta, cristallizzata; diventa un credo, una setta, una religione che viene imposta ad altri. E' quello che tutti cercano di fare in tutto il mondo. La Verità viene svilita e resa un giocattolo per persone deboli o solo momentaneamente insoddisfatte.
Non possiamo ‘abbassare’ la verità, ma piuttosto sforzarci noi di ‘salire’ a essa.
Mi trovo in accordo con le parole di Krishnamurti sulla verità e sulla fede.
RispondiEliminaCredo che la verità non possa essere mai posseduta ma che vada solo cercata e che come scrive E. Severino la verità
non è qualcosa di definitivo, ma processo dialettico, storicità. Inoltre l'esperienza e la storia ci insegnano che è molto
pericoloso avere a che fare con chi crede di possedere la verità.
Per quanto riguarda la fede essa si fonda sulla "volontà di credere".
G.
Riflettendo sulla verità. Non siamo disposti ad affidarci a immagini e concettualizzazioni. Da un punto di vista buddhista: "Non siamo disposti a credere alle dottrine, agli insegnamenti, ad alcunchè ci provenga dall'esterno. Vogliamo scoprire la verità per conto nostro." "Possiamo porci domande quali:chi sono io?che cos'è la vita?cosa succede quando muoio?la vita ha un significato o uno scopo? Poichè pensiamo che altri conoscano ciò che noi non conosciamo, gli chiediamo delle risposte, invece di aprire la mente e aspettare pazienti e vigili che sia la verità a rivelarsi.La rivelazione è possibile, tramite l'attenzione e la vera consapevolezza. La rivelazione della verità o della realtà suprema, è l'essenza dell'esperienza religiosa."
RispondiEliminaLe citazioni sono da Achaan Sumedho, La mente e la via.