Sebbene abbia cercato tutto il giorno
non ho potuto trovare la primavera.
Portando con me il bastone
ho oltrepassato una montagna dopo l’altra.
Tornando a casa mi è capitato di prendere
in mano un rametto di susino
in fiore.
Ecco lì ho visto la primavera, sbocciata
sulla sua punta.
“Io credo –dice Shundo Aoyama- che la poesia sia stata scritta dal poeta cinese
Tai-i della dinastia Sung (960-1279).
Una poesia giapponese rispecchia lo stesso sentimento:
Una poesia giapponese rispecchia lo stesso sentimento:
Attraversando fiumi e montagne
In un paese in cui la solitudine non ha mai fine,
Sto ancora viaggiando.
E' del poeta Bokusui Wakayama (1885-1928) e ci parla di un attraversare, viaggiare in solitudine, senza fine, ci comunica un senso di spossatezza. Sentiamo che il cercare si è fatto angoscioso, sbagliato, inconcludente.
“In Europa -continua Shundo Aoyama- il poeta tedesco Carl Busse (1872-1918) tratta un tema simile in una delle sue poesie, come anche Maurice Maeterlink (1862-1949) nel suo L’Oiseau bleu. Sia in Oriente sia in Occidente tutti gli uomini sono andati in cerca della felicità; non hanno mai smesso di cercarla.
“In Europa -continua Shundo Aoyama- il poeta tedesco Carl Busse (1872-1918) tratta un tema simile in una delle sue poesie, come anche Maurice Maeterlink (1862-1949) nel suo L’Oiseau bleu. Sia in Oriente sia in Occidente tutti gli uomini sono andati in cerca della felicità; non hanno mai smesso di cercarla.
Tanti di loro hanno pensato di trovarla nel danaro e hanno speso le
loro vite inseguendo la ricchezza. Altri hanno pensato di trovare la felicità
nella fama o nella buona salute o nel tirar su figli. Ma per molti di
loro la vita è finita come un sogno senza compimento; soltanto pochissimi sono
diventati consapevoli che la vera felicità non si raggiunge dando soddisfazione
ai nostri desideri mondani.
I desideri umani crescono senza limite. E’ impossibile tentare di
soddisfarli tutti. (...) Se la felicità non può essere raggiunta a meno che i
desideri umani siano completamente soddisfatti, allora non c’è posto in cui
possa trovarsi la felicità. La vera felicità non è mai così imperfetta e mai
dipende da condizioni. Anche se sei malato terminale o soffri una situazione di
estrema povertà, se accetti le cose proprio così come sono –come felicità-fiducioso che qualunque cosa accada è bene, e
rendi questa attitudine una parte di te stesso, credo che avrai trovato la vera
felicità.”
La "vera felicità" può essere trovata a casa, presso te stesso, accettando quanto succede qui e ora, e rendendo questa attitudine una parte di te stesso.
La "vera felicità" può essere trovata a casa, presso te stesso, accettando quanto succede qui e ora, e rendendo questa attitudine una parte di te stesso.