La gioia più profonda nella vita dell’essere umano -alla portata
dell’uomo comune, che non ha rango o ricchezze, quella gioia che non ne ha
bisogno per essere perseguita e realizzata- sta nel conoscere se stesso, nel
liberare se stesso dai propri attaccamenti e nel portare questa luce calda di
conoscenza e di liberazione nelle relazioni con gli altri esseri viventi.
Tutto il resto viene dopo e può dare contentezza e soddisfazione, ma se non si
accompagna al prima sarà meramente compensativo e destinato al tirare avanti.
Soltanto quella gioia può sostenere la gentilezza, la consapevolezza e
la calma in tutte le circostanze, piacevoli e spiacevoli.
Credo che la conoscenza di me stesso passa, inizialmente, attraverso una profonda accettazione dei limiti e delle emotività che definiscono la mia personalità. Questa accettazione per me non è definibile una volta per tutte ma matura attraverso le 24 ore e le circostanze che si succedono. L'attaccamento alle cose e alle persone restano oggi un muro che spesso non riesco neanche a scavalcare. La meditazione sento che mi può aiutare come anche il condividere le paure, oggi sento di essere un pò più me stesso e ho voglia di liberarmi.Ho meno voglia di "tirare avanti" Serene 24 ore
RispondiEliminaUn processo che dura per sempre.
RispondiEliminaLe relazioni con gli altri si presentavano ardue, non eravamo capaci di dominare la nostra emotività, eravamo in preda alla miseria e alla disperazione, non riuscivamo a guadagnare i mezzi per vivere, avevamo la sensazione di essere inutili, la paura ci attanagliava, eravamo infelici, ci sembrava impossibile aiutare gli altri...
(Alcolisti Anonimi, pag.58)
Queste parole mi ricordano che i miei problemi non si limitano all'alcol, che l'alcol è il sintomo di una malattia più profonda. Quando ho smesso di bere, ho intrapreso un processo di recupero che durerà per sempre: recupero da emozioni disordinate, da relazioni dolorose, da situazioni non governabili. Questo processo è irrealizzabile per la maggior parte di noi senza l'aiuto di un Potere Superiore e dei nostri amici dell'Associazione. Quando ho iniziato a lavorare sui Passi del Programma di A.A., molti di questi fili ingarbugliati hanno cominciato a districarsi e , a poco a poco, le situazioni più contorte della mia vita hanno cominciato a raddrizzarsi. Un giorno alla volta, quasi impercettibilmente, sono guarito. Come si abbassa un termostato le mie paure sono diminuite. Ho cominciato a provare momenti di appagamento. Le mie emozioni sono diventate meno instabili. Sono di nuovo parte della famiglia degli esseri umani.
(Daily Reflections, Alcoholics Anonimous World Services, Inc, pag105 riflessione del 06 Aprile)