E’ inutile dire quanto la consapevolezza, l’attenzione non giudicante,
applicata alle sensazioni, sia trasformante. Riflettiamo un momento. Nella
nostra giornata, in un’ora, o in cinque minuti della nostra esistenza, quanti
«mi piace» e «non mi piace» sbocciano? Tanti. A volte sono grossi, forti e
sonori; altre volte, piccoli; altre volte ancora, piccolissimi; ma è un
continuo. La nostra sensibilità, variamente condizionata, passa in
continuazione da «mi piace, mi piace, mi piace» a «non mi piace, non mi piace,
non mi piace». Questa forma di sensibilità ha una sua utilità pratica, ma che
cosa succede se sviluppiamo una certa misura di consapevolezza di questo nostro
essere soggetti alle reazioni piacevole-spiacevole, mi piace-non mi piace?
Inizia chiaramente a introdursi un elemento di libertà che, se invece siamo
all’oscuro, se non siamo nella luce della consapevolezza, non può esserci. Ma
se vediamo più da vicino quanto siamo governati da questa sequenza infinita di
mi piace-non mi piace, acquisiamo un elemento di estremo valore per la nostra
purificazione mentale, e dunque per la nostra trasformazione.”
da Attenzione
saggia, attenzione non saggia, di Corrado Pensa, Magnanelli
Oggi mi sembra strano, ma pensandoci bene non ho quasi mai prestato attenzione alla mente, a quello che produce e come lo produce.
RispondiEliminaLe sensazioni e le emozioni del momento hanno sempre avuto il sopravvento, l'ideologia del momento e il pensiero giudicante si sono quasi sempre imposte anche quando i fatti non confermavano tale atteggiamento. Non mi sono mai chiesto perchè, mi sono lasciato condizionare dalle condizioni preesistenti in me.Ho scoperto con stupore che posso cambiare atteggiamenti e che anche gli altri possono farlo, le relazioni possono cambiare e non vivere e spesso sopravvivere del pensiero che si è formato nel tempo. Un'attenzione nuova forse mi porta a una consapevolezza del momento che vivo e mi prepara ad accogliere ciò che le 24 ore mi propongono. Serene 24 ore