giovedì 11 aprile 2013

Itaca




Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d’incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
né nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti –finalmente, e con che gioia-
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta, più profumi
inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca-
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Constantinos Kavafis (29 aprile 1863- 29 aprile 1933), Cinquantacinque Poesie, Einaudi







3 commenti:

  1. E' nel viaggio l'avventura. La ricchezza d'animo che accumulo nel vivere le mie 24 ore sono quanto di più prezioso possa avere. Se vivo esclusivamente per mantenere la ricchezza accumulata la perdo, quando credo che un viaggio sia finito e non potrò farne altri mi perdo.Ecco allora che piano piano si insinua in me il desiderio di partire per nuove avventure, oggi per me la frase "il bene è nemico del meglio" può significare che mantenere e fermarmi è nemico di non attaccarmi e ripartire. Grazie per questo blog. Serene 24 ore

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  2. Una volta lessi questa poesia cercando qualcosa di speciale da scrivere per un compleanno; e trovai una risposta a perché incappavo in Lestrigoni e Ciclopi: perché li portavo dentro, perché me li mettevo contro. Mi venne in mente, con meraviglia, che forse non c'era da provare a evitarli, tanto erano sempre con me. C'era da fare qualcos'altro... forse incontrarli, come Ulisse dopo tutto, e diventare nessuno (decostruire il mio Io).
    La strada è lunga; intanto mi pare d'aver toccato porti nuovi in belle mattine d'estate, e d'aver acquistato qualche madreperla e qualche corallo.
    (Grazie Michele di ricordarci la poesia)

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    1. Grazie per questo bel commento alla bella Itaca.
      Lestrigoni e Ciclopi ce li portiamo dentro, ci incontriamo con quello e quelli che ci portiamo dentro, ce la prendiamo con quello e quelli che stanno fuori, spesso pur di evitare di incontrare reincontrare e comprendere quello e quelli che portiamo dentro. Ma non sempre ci riusciamo, a evitare, e allora inizia il viaggio di ritorno...

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